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Marcello Mottola
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Posted - 23 marzo 2011 : 17:31:48
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Vandali in azione durante la notte. Tredici colonne imbrattate di vernice
Stavolta lo sfregio non porta la solita firma idiota dei gruppi organizzati di tifosi, e nemmeno quella stupidamente melensa degli innamorati: l’ultimo schiaffo a piazza Dante è legato all’attualità, alle recenti celebrazioni per l’unità d’Italia e alle conseguenti polemiche. Vernice e pennello sono stati usati per scrivere «Viva i briganti», che potrebbe essere anche un tema sul quale provare a confrontarsi, se fosse scritto su un volantino. Il fatto è che la mano (o le mani) anonima entrata in azione l’altra notte non ha resistito alla tentazione di umiliare la città e quella scritta l’ha impressa con lettere della grandezza di un metro ognuna, sul colonnato di piazza Dante. Ogni colonna una lettera: «v» sulla prima a sinistra, «i» su quella di fianco, fino a comporre l’intera frase «viva i briganti», coprendo tredici colonne e lasciando libere, come gli spazi sulla tastiera del computer, quelle fra una parola e l’altra.

Della sgradita sorpresa s’è accorto Alberto Patruno, presidente della seconda municipalità il quale ha l’ufficio che affaccia direttamente sulla piazza. È entrato nella sua stanza, ha guardato verso il basso e s’è ritrovato a leggere quella scritta fatta con la pittura bianca. Ha cercato di attivarsi subito: di trovare qualcuno in grado di rimuovere lo sfregio in tempi rapidi. Ma s’è arenato di fronte alla burocrazia che impone di contattare esclusivamente personale specializzato per eseguire certe operazioni, così ha deciso semplicemente di denunciare l’accaduto, nella speranza che ci siano rapidi interventi di pulizia, e che possano partire indagini da parte delle forze dell’ordine per cercare di individuare i colpevoli. In piazza ci sono telecamere, le immagini potrebbero essere acquisite in caso di apertura di indagini. Ma è lo stesso Patruno a non credere nella possibilità che qualcuno paghi per l’ennesimo sfregio alla città. Piazza Dante è, da sempre, meta preferita di teppisti e writers, La maggior parte di loro si accanisce sulla statua del sommo poeta che troneggia al centro della piazza. Il basamento è interamente ricoperto da firme, messaggi, scritte d’amore, frasi oscene, nomi di politici e attori: molte associazioni hanno denunciato quello scempio e proprio la municipalità sta preparando un progetto di ripulitura della statua. Un’altra, immensa, scritta, da tempo umilia la parte inferiore di Port’Alba: un intero muro è ricoperto d’azzurro e all’interno c’è il nome di un gruppo ultras dello stadio San Paolo. Anche la denuncia per quello scempio, presentata almeno tre anni fa, è caduta nel vuoto. La scritta è rimasta al suo posto, simbolo della «distrazione» di chi dovrebbe provvedere a cancellare i segni della stupidità. Il luogo nel quale è comparsa la scritta in favore dei briganti ha una valenza fortemente simbolica. Fino ai giorni dell’unità d’Italia quello slargo si chiamava «Foro Carolino». Progettata da Vanvitelli alla metà del 1700 in sostituzione dell’antico largo Mercatello per celebrare la grandezza di Carlo di Borbone, la piazza venne «rinominata» nel 1871 in seguito all’unificazione della Nazione. C’era una impellente smania di cancellare i legami con il passato borbonico, così il foro Carolino diventò piazza Dante e venne commissionata una statua del poeta al grande Tito Angelini sulla base della quale venne eseguita l’incisione «All’unità d’Italia raffigurata in Dante Alighieri». Piazza Dante come luogo simbolo per chi vuole imporre una revisione della storia, dunque: però nessun tipo di richiesta può giustificare l’oltraggio compiuto con pennello e vernice a quel colonnato antico. Infine un particolare curioso: nonostante l’«immensità» della scritta, nessuno dei passanti di piazza Dante ieri mattina sembrava essersi accorto dello sfregio. «È così malridotta la piazza che certe cose non si notano più», hanno detto quasi tutti i passanti. Anche questo è un segnale imbarazzante: siamo troppo abituati al degrado
Il Mattino 23/3/2011 |
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Marcello Mottola
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Italy
191 Posts |
Posted - 27 marzo 2011 : 17:28:16
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PROPOSTA DI RESTAURO FAI DA TE
Il degrado Un gruppo di volontari pronto a ripulire il monumento dopo lo sfregio della scritta «Viva il brigantaggio»
Il colonnato di piazza Dante, sfregiato da un manipolo di teppisti con la gigantesca scritta «viva il brigantaggio», sarà ripulito gratuitamente da un gruppo di volenterosi capitanati dall’architetto Oreste Albarano che vive e lavora a Roma e, dopo aver letto la cronaca dello scempio, si è messo subito in moto: «Siamo pronti, già in viaggio per Napoli, inizieremo subito», ha detto con entusiasmo. Il «subito» dell’architetto Albarano significa stamattina. A partire dalle 10 un gruppo di esperti restauratori sarà già al lavoro davanti al colonnato: ed è piacevolmente emozionante sapere che il lavoro sarà fornito in forma gratuita, per dare un segnale di speranza alla città, ma anche per scuotere le coscienze. Per cui è giusto rendere merito alla società che ha messo a disposizione lavoratori e materiali speciali: si chiama «Valentino» ed è specializzata in restauri. L’incredibile circuito virtuoso che si è messo in moto di fronte allo scempio di piazza Dante, è nato nella capitale ed è scaturito da un moto di rabbia. L’architetto Albarano, che lavora per il Ministero per i Beni e le attività culturali, l’altro giorno a Roma sfogliando il Mattino si è ritrovato di fronte alla notizia dello sfregio al colonnato e non ha resistito alla rabbia. Innanzitutto ha scritto una lunga lettera al nostro giornale, poi ha chiamato alla soprintendenza di Napoli e ha chiesto «posso intervenire?». Siccome la burocrazia non consente di sapere chi deve intervenire, quando e perché, l’architetto ha deciso di passare all’azione senza chiedere troppe spiegazioni. Nella lettera, accorata, giunta in redazione l’altro pomeriggio, l’architetto Albarano non ha nascosto di essere un sostenitore delle idee revisioniste sull’unità d’Italia: «Ma questo non potrà mai giustificare un atto teppistico come quello che s’è verificato al foro Carolino», ha scritto sottolineando l’antico nome borbonico di piazza Dante per rendere ancora più vera e severa la sua protesta contro lo sfregio che parla di briganti ma che è stato effettuato semplicemente da teppisti. E per dimostrare il suo affetto nei confronti della città, Albarano ha ricordato, nella lunga lettera «d’amore» alla città di Napoli, il brano di un’opera di Sergio Bruni e Salvatore Palomba: «Pulcinella. Piedigrotta non c’è più e fai il serio anche tu, perché questa città non vuole più solo ridere, perciò togli la maschera e comincia anche tu a rendere questa città più vera. Non è solo quella vecchia storia di maccheroni, pizza e mandolini. Comincia tu a insegnarci come renderla più vivibile». E siccome Albarano ha voglia di dimostrare che «Pulcinella» può fare realmente qualcosa per la città, si è messo in gioco in prima persona: è venuto a Napoli e ha fatto partire l’organizzazione. Innanzitutto è andato personalmente a piazza Dante ieri pomeriggio per guardare da vicino lo sfregio e a capire come rimediare. Ha scoperto che la scritta è stata fatta con bombolette di vernice spray metallizzata, che aggredisce con forza le superfici ed è difficilissima da rimuovere. «Il primo passo dei restauratori sarà quello bagnare la vernice con impacchi chimici speciali, poi si cercherà di ripulire tutto con getti d’acqua ad alta pressione. Impossibile usare sabbia o materiali particolarmente aggressivi che rovinerebbero la pietra. Comunque riusciremo a cancellare quello schifo» |
Edited by - Marcello Mottola on 27 marzo 2011 17:30:24 |
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