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Marcello Mottola
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Posted - 27 settembre 2010 : 16:22:51
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I residenti di piazza Mercato non si arrendono all’idea che la Chiesa di Santa Croce possa essere cancellata dalla loro vita. Alla notizia che il Comune l’ha già considerata sconsacrata e l’ha ceduta in fitto a una associazione culturale, è scattata la mobilitazione: «lì dentro siamo stati battezzati, abbiamo fatto la prima comunione, ci siamo sposati. Abbiamo, purtroppo, accompagnato i nostri cari nell’ultimo viaggio. Abbiamo atteso il restauro per trent’anni, oggi scopriamo che la chiesa non verrà restituita al culto». Per sostenere la protesta dei residenti, l’assessore municipale Gianfranco Wurzburger si è messo all’opera e ha identificato dei luoghi alternativi da offrire all’associazione teatrale per svolgere la propria attività in favore della gente del Mercato ma lasciando la chiesa di Santa croce al culto: «Tre ampi locali commerciali di proprietà del Comune si trovano in piazza larga al Mercato, in via San Donato e in via Giacomo Savarese. Sono sfitti e grandi abbastanza da soddisfare le esigenze dell’associazione».

Da parte sua, l’associazione PuntoZeroCamp, creata proprio per svolgere l’attività nella chiesa di Santa Croce, chiede ascolto alla gente del quartiere: «Difenderemo quella chiesa e contribuiremo a restituirle la dignità che merita - spiega uno dei fondatori, Angelo Laurino - il nostro scopo è di creare un punto di aggregazione per tutti. Di dare luce a quella chiesa con iniziative culturali che la facciano tornare agli antichi splendori». Le perplessità sulla concessione in fitto della chiesa derivano, appunto, dall’importanza monumentale di quella struttura medioevale, nella quale è custodito, tra l’altro, il ceppo sul quale venne decapitato Corradino di Svevia: «Proteggeremo quel reperto - spiega Laurino - e tutti gli altri contenuti nella chiesa. Quel luogo, grazie alle dimensioni e all’altezza, sarà determinante per svolgere le nostre attività». Ma proprio sull’utilizzo dell’interno della chiesa c’è un primo segnale di incomprensione tra l’associazione e il Comune. L’assessore D’Aponte, che è intervenuto sulla polemica, ha precisato che «all’associazione è stata affidata attualmente solo la parte di immobile restaurato (che si trova alle spalle della chiesa ndr). L’Amministrazione resta comunque impegnata a completare l’intervento di restauro, per rendere fruibile in futuro la chiesa nella sua interezza. Quando sarà ultimato il restauro potranno essere prese eventualmente in considerazione altre ipotesi di utilizzo». Secondo Angelo Laurino non è così: l’associazione PuntoZeroCamp può utilizzare la chiesa nella sua interezza. Ma questa vicenda alle persone che protestano interessa poco: la gente di piazza Mercato vorrebbe semplicemente tornare ad ascoltare la messa lì dentro. L’associazione PuntoZeroCamp, però, puntualizza che non è possibile far tornare al culto quella chiesa: «Secondo il codice canonico se le chiese sono in parte distrutte perdono la dedicazione. Lì dentro anche gli altari, andati distrutti, non ci sono più...». Notizia triste quella comunicata da PuntoZeroCamp. Quando siamo entrati nella chiesa, lo scorso mese di marzo, gli altari c’erano ancora, ne abbiamo conservato le fotografie: se è vero che oggi non ci sono più, qualcuno li ha trafugati. Ulteriore sfregio alla chiesa di Corradino.
(fonte Il Mattino del 27/09/2010 - articolo di Paolo Barbuto) --------
Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato

La chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato è un caratteristico luogo di culto di Napoli, ubicato al centro dell'esedra di piazza del Mercato. L'edificio religioso trae le proprie origini nel XIII secolo; nel 1786 fu rimaneggiato ad opera di Francesco Sicuro, mentre, nel 1781 venne quasi interamente ricostruito a causa dell'incendio che distrusse la piazza e, di conseguenza, anche la chiesa. Una cappella sorge sul luogo dove fu decapitato Corradino di Svevia per ordine di Carlo I d'Angiò, il 29 ottobre 1268. Il tempio è stato fortemente danneggiato durante il terremoto dell'Irpinia del 1980, eppure rappresenta ancor oggi una importante testimonianza medioevale della città, sia per la piazza in cui sorge, sia perché all'interno conserva un ceppo con lo Stemma dei cuoiai, che si pensa essere quello sul quale il conciatore di pelli Domenico Punzo decapitò Corradino (anche se è più probabile che si tratti della chiave di volta della cappella di quest'ultimo): la colonna con la croce rappresenterebbe il luogo dell'esecuzione. Le opere di Luca Giordano e di altri artisti sono state trasferite al Museo civico di Castel Nuovo. La chiesa è chiusa al pubblico.
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Edited by - Marcello Mottola on 27 settembre 2010 16:23:42 |
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Marcello Mottola
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Posted - 29 settembre 2010 : 16:52:58
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CHIESA IN FITTO, ALTOLA' DEL CARDINALE
Arriva uno stop duro e deciso alla cessione in fitto della chiesa di Santa Croce al Mercato. Arriva direttamente dalla Curia di Napoli che, dopo aver scoperto dalle colonne del Mattino che la Giunta aveva già deliberato l’affidamento decennale all’associazione culturale PuntoZeroCamp, ha scritto direttamente al sindaco e all’assessore al patrimonio Marcello D’Aponte: non potete farlo, la chiesa deve rimanere tale. La missiva, ispirata dal cardinale Crescenzio Sepe, porta la firma del cancelliere della Curia di Napoli, Antonio Tredicini, ed è semplice è stringata: «Vi invitiamo a non sottrarre per alcuna ragione l’edificio al culto». All’invito seguono motivazioni indiscutibili: il cancelliere cita gli articoli del codice di diritto canonico e dal codice civile che chiariscono l’impossibilità di cambio di destinazione d’uso: «Gli edifici destinati all’esercizio pubblico del culto cattolico - secondo l’articolo 831 del codice civile - anche se appartengono a privati, non possono essere sottratti alla loro destinazione neppure per effetto di alienazione, fino a che la destinazione stessa non sia cessata in conformità delle leggi che li riguardano».

Dopo aver ricevuto la lettera, il sindaco ha convocato i responsabili dell’accordo per chiedere chiarimenti. E li ha avuti. L’assessore D’Aponte ha ribadito al primo cittadino quel che aveva già chiarito con una nota ufficiale: «È del tutto pretestuosa e priva di fondamento la polemica che si sta cercando di innescare intorno alla Chiesa di Santa Croce al Mercato. La delibera della giunta municipale, infatti, indica con chiarezza che sono stati assegnati all’associazione PuntoZeroCamp i soli locali della canonica. L’amministrazione comunale è ben consapevole del valore storico della chiesa e dell’attaccamento della popolazione locale a questo monumento che, tra l’altro, non poteva essere assegnato ad alcuna associazione in quanto i locali della chiesa sono chiusi perché inagibili».
Il chiarimento da un lato non soddisfa gli abitanti della piazza perché la canonica è parte integrante della chiesa e non può essere separata, dall’altro provoca disagio ai responsabili dell’associazione che avevano chiesto l’assegnazione di Santa Croce al Mercato per le caratteristiche della struttura nella sua interezza. In pratica della sola canonica non sanno cosa farsene. Il chiarimento dell’assessore D’Aponte è utile anche per comprendere fino in fondo il significato delle parole contenute nella delibera di giunta.
Il documento spiega in premessa che «l’associazione culturale ha ritenuto adatta al suo progetto la chiesa di Santa Croce sia per le dimensioni che per la sua ubicazione...». Però bisogna aspettare perché, spiega la delibera, «allo stato sono disponibili per la consegna i soli locali della canonica che possono essere resi autonomi dalla restante parte della chiesa che sarà interessata dal completamento dei lavori di restauro». Infine la definitiva chiarezza: il documento approvato dal sindaco e da 15 assessori precisa che «il canone sarà commisurato alle superfici effettivamente consegnate, nelle more del completamento dei lavori di recupero e restauro dell’intera ex chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, per essere infine rapportato all’intera superficie a conclusione di detti lavori». Ma perché l’associazione dovrà pagare il fitto dell’intera superficie della chiesa se, come chiarisce senza ombre di dubbio palazzo San Giacomo, può occupare solo la canonica?
(fonte e foto Il Mattino del 29/09/2010)
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Marcello Mottola
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Posted - 01 ottobre 2010 : 17:44:10
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Chiesa di Corradino, dietrofront del sindaco: no al teatro
È stato infilato al centro di una lunga teoria di documenti ufficiali da approvare: il provvedimento di revoca della concessione in fitto della chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato, è diventato ufficiale ieri mattina dopo essere stato annunciato dal sindaco mercoledì pomeriggio.

Al momento della votazione per la cancellazione dell’atto, c’è stato un sussulto di malumore al tavolo della Giunta che si è ritrovata al centro della polemica ed è stata costretta a fare platealmente marcia indietro di fronte alle proteste. L’intera questione si è aperta e chiusa in poco più di venti giorni, ma per la piccola comunità che ruota intorno a piazza Mercato è stata dirompente. Il sei settembre la Giunta Comunale ha votato una delibera con la quale veniva concessa in locazione alla associazione culturale puntoZeroCamp la chiesa medioevale che affaccia sulla piazza. La chiesa, che dai giorni del terremoto è rimasta chiusa e che è stata sottoposta a parziali lavori di restauro, contiene tra tante memorie storiche anche il ceppo dove si dice che sia stato decapitato Corradino di Svevia, e la colonna eretta nel luogo della decapitazione.
Quel luogo sacro, però, è soprattutto un punto di riferimento per la gente del quartiere. Quando si è diffusa la notizia della cessione in fitto da parte del Comune (proprietario dell’immobile), la gente di piazza Mercato è scesa in protesta. In particolare il fatto che l’Amministrazione considerasse «ex chiesa» quel luogo, ha fatto scattare l’allarme. Uno striscione è stato issato davanti ai cancelli «ridateci la nostra chiesa», e sono partite richieste di intervento e di sostegno. Anche il cardinale Sepe ha scoperto dalle colonne del Mattino quel che stava accadendo. E ha dato mandato al cancelliere della Curia di scrivere al sindaco Iervolino ricordandole che, secondo il codice di diritto canonico e anche secondo il codice civile, una chiesa non può essere destinata ad attività che non siano di culto, finché non viene privata della sua sacralità.
Il Comune ha cercato di parare il colpo spiegando, tramite un comunicato ufficiale, che all’associazione culturale era stata ceduta la sola canonica. Però tra le parole dei comunicati e la delibera di Giunta c’era una «differenza d’opinione». Secondo il documento sottoscritto da sindaco e assessori il sei settembre alla fine del restauro tutta la chiesa sarebbe stata affidata all’associazione culturale, non la sola canonica. Di fronte all’evidenza il Comune non ha potuto più rispondere con comunicati ufficiali ma con azioni immediate. Così è stata preparata una revoca della delibera che è stata votata ieri.
La battaglia degli abitanti della piazza è stata vinta: la chiesa, quando riaprirà, tornerà al culto. Insomma, gli abitanti festeggiano, il Comune è riuscito a mettere una pezza. I membri dell’associazione PuntoZeroCamp invece sono attoniti. Avevano proposto all’Amministrazione un progetto di grande valore, si sono trovati al centro di una polemica che non avrebbe nemmeno dovuto sfiorarli. Sul tavolo c’era un’idea affascinante e coinvolgente: uomini di teatro avrebbero portato il teatro tra la gente del Mercato. Erano previste attività per coinvolgere i giovani della zona, convegni e studi per attirare il mondo culturale verso la piazza, spettacoli ispirati alle sacre scritture per rendere «viva» quella chiesa. Invece PuntoZeroCamp è rimasta incastrata, senza nessuna colpa, nelle maglie di una delibera revocata in venti giorni e nel caos di una polemica nella quale non avrebbe mai voluto essere coinvolta.
(fonte e foto Il Mattino del 1/10/2010)
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