barocco1979
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Posted - 28 gennaio 2011 : 18:05:59
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Procedendo verso il corso Sirena si trova sulla destra via Vela che ci condurrà verso al complesso di Santa Maria del Pozzo, composto dalla chiesa e sulla sinistra dal convento delle suore stigmatine, collegati da un passaggio che scavalca la strada. La chiesa di antica origine presenta una facciata, datata da una lapide 1930, con coppie di lesene binate che affiancano il portale a sua volta sormontato da un timpano curvo.L'interno è a navata unica, con la cantoria retta da colonne e un soffitto a cassettoni con pitture recenti. Nella zona absidale si trovano una cupola ed una lapide che copre le spoglie del figlio di un amministratore del'Erario del Re. A sinistra dell'ingresso si può leggere una pietra, un tempo posta sul pavimento:"L'università del Varra de Serino dona questa pietra a S.Maria di Puzzo 1.7.77". Numerose statue lignee sono situate nella chiesafra cui un S.Francesco con le Stimmate. Tornando verso corso Sirena ritroviamo sulla sinistra la Congrega della Samtissima Annunziata dedicta anticamente a Sant'Atanasio e prima parrocchia di Barra. Essa si trova nel casale di Serino, sulla via che portava al cimitero posto fuori dell'abitato. Legata all'Ospedale omonimo di Napoli era catalogata nell'inventario dei suoi beni già dal 1336 e fu luogo di riunione dei "Mastri della Estaurita" che si occupavano di questioni sia religiose che previdenziali. La facciata rococò della chiesa a cui alcuni studiosi attribuiscono motivi vaccariani, risulta sopraelevata rispetto al sagrato, chiuso da un cancello con pilastri in piperno terminanti a cuspide. Un tempo ai lati della facciata, in due nicchie c'erano due pannelli in maiolica. Oggi quello raffigurante La Madonna col Bambino attorniata da angeli che la coronano e le anime del Purgatorio si trova collocato in una cappella di destra della Chiesa di S.Anna, l'altro con La Fuga in Egitto purtroppo è stato trafugato. Sul portale un bassorilievo in stucco raffigura un'Annunciazione. Subito sopra si trova un oculo ovale con due cherubini in stucco. L'interno è a navata unica; nel moderno soffitto a cassettoni un tondo dipinto da Raffaele Iodice, pittore di Barra degli anni venti del secolo. Stucchi decorano l'arco della zona absidale con cupola a spicchi decorata da angeli; sull'altare in marmi commessi c'era una tela raffigurante L'Annunciazione e in sacrestia una Vergine col Bambino, di Giambattista Vela,illustre pittore locale, firmato e datato 1774 o 1775, un tempo posto sotto il soffitto. Sulla scala esterna, fuori della sagrestia a destra c'è una lapide murata sulla quale si legge: "Maystre Successore De Santo Attenasio de Villa Serini MCCCC L XXXXV". Quasi di fronte, in uno slargo, si trova la chiesa parrocchiale di Ave Gratia Plena, meglio conosciuta come Sant'Anna. Il terreno per la sua costruzione fu acquistato nel 1610 ma la fabbrica fu ampliata alla fine del secolo. La facciata presenta un portale dal timpano curvo spezzato, al centro del quale si apre un tondo con un affresco, molto deteriorato che rappresenta un'Annunciazione e un orologio del 1882. Ai lati due campanili cuspidati. L'imterno si presenta a navata unica, con appelle laterali. Le pareti sono decorate a finto marmo; sugli archi delle cappelle, separate da lesene, sono poste coppie di cherubini in stucco. Nella volta si trovano affreschi di Vincenzo Sorrentino (1938) che rappresentano Episodi della vita di Cristo e negli archi che sovrastano le finestre Angeli. La cantoria retta da quattro colonne, presenta nella parte sottostante un'affresco di Raffaele Iodice, del 1922, che rappresenta Santa Cecilia. Nelle cappelle ci sono altari di stile rococò, in marmi policromi, e dipinti riferibili al XVIII secolo, mentre a destra della navata c'è un pulpito ligneo con decorazioni dorate dell'Ottocento. Sulla sinistra dell'ingresso si trova il fonte battesimale in marmo commesso, con copertura in legno scolpito e dipinto inquadrato in un'edicola marmorea sovrastata da una lapide del 1697 che lo dice eseguito a spese Dell'Universitas della quale, nelle basi dei pilastri, si trova lo stemma in marmo con la sirena bicaudata, comparso dopo l'unione di Barra con il casale di Serino. Nella prima cappella a sinistra è collocata una splendida tela del 1697, firmata da Francesco Solimena che rappresenta Santa Maria delle Grazie e anime del Purgatorio. Gli anni '90 rappresentano per l'abate Ciccio, il momento di maggiore interesse verso lo stile chiaroscurato del Preti con toni luministici, senza trascurare la pittura di Luca Giordano, aprendosi ad esperienze più classiciste che culmineranno nella sua pittura al''inizio del secolo successivo così come evidenzia Spinosa. Nella seconda cappella troviamo una statua lignea di Giuseppe Picano, abile intagliatore di figure presepiali che lavorò anche per i Borbone, rappresentante Sant'Anna e La Vergine Bambina. La chiesa conserva molte tele di allievi del Solimena, fra cui nell'ultima cappella a destra una Assunta molto vicina allo stile di Leonardo Olivieri. Sull'altare maggiore settecentesco, in marmi policromi commessi, entro una cornice in stucco, è posta una tela a firma di Orazio Solimena che rappresenta L'Annunciazione, mentre nei lati ci sono due angioletti in marmo scolpito. Alle pareti laterali sono poste su due mostre di porta in marmi policromi, le staue lignee che rappresentano San Pietro e San Paolo, e in una piccola sala laterale si conserva una tela seicentesca di autore ignoto che rappresenta la Visitazione. Sulla sinistra si apre la sacrestia dove si trova un busto ligneo settecentesco di San Francesco di Paola. Ritornando al lato sinistro della navata, troviamo nella prima cappella una tela settecentesca che raffigura San Michele che calpesta il demonio e in quella successiva il pannello maiolicato con la Madonna delle anime purganti proveniente dalla facciata della Arciconfraternita dell'Annunziata. Nell'ultima cappella verso l'ingresso è una Sacra Famiglia con i santi Anna, Gioacchino e Giovannino, attribuito dallo Spinosa a Francesco Solimena. A destra dell'ingresso è stato posto un antico Crocifisso, probabilmente seicentesco, molto ridipinto. Continuando per il Corso Sirena sulla destra si trova la chiesa dedicata alla Santa Maria delle Grazie, più conosciuta come Sant'Antonio. La facciata profusa di stucchi in stile rococò, presenta un portale in piperno, con un piccolo stemma francescano in marmo, una finesstra lobata, riccamente ornata, ed un coronamento a timpano spezzato con una scultura che raffigura una Madonna con cherubini. Subito sopra il portale si trova anche un altro stemma francescano. A sinistra della facciata un piccolo portale mostra l'antico accesso al convento ed una lapide posta al di sopra indica la fondazione della chiesa ad opera di Gerolamo de Fazio nel 1585. Il complesso aveva un chiostro ormai non agibile che presentava sui due lati un doppio ordine di archi e sugli altri due, finestre decorate da stucchi così come si riscontra all'interno della chiesa. La navata unica ha quattro altari laterali in marmi policromi sovrastati da edicole in stucco modellato, con volute laterali, fiori e cherubini. Il soffitto a cassettoni presenta nel centro una tela di recente fattura che rappresenta alcuni Santi Francescani e la Madonna in gloria tra gli angeli. La controfacciata è scandita da tre archi di cui quello centrale è ribassato. Il transetto è sormontato da una cupola con un alto tamburo, con finestre decorate a stucco mentre nei pennacchi si trovano recenti affreschi con angeli. Ai lati due edicole in stucco, con lesene piatte, volute e angioletti, all'esterno, e una conchiglia all'interno. La zona absidale presenta un altare in marmi policromi con due stemmi laterali in commesso, con il paliotto di fattura molto più recente. Ricchi decori si trovano nell'edicola che contiene la tela settecentesca di Cristo Crocifisso con la Madonna e i dolenti. Sulla destra si trova la sacrestia dove c'è un bel lavabo marmoreo settecentesco, scolpito ed intarsiato con lo stemma dei frati.-FINE SECONDA PARTE
Massimiliano Piccenna |
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