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Marianna Vitiello
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Italy
154 Posts |
Posted - 29 aprile 2010 : 01:12:18
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Arte & Dintorni: Alla Cappella Pontano di Napoli si inaugura il "restauro fai da te" mercoledì 28 aprile 2010 di MARCELLO MOTTOLA
Dopo il grave assalto avvenuto a colpi di bombolette spray alla Cappella dei Pontano, un altro gravissimo episodio "tinge di giallo" questo straordinario monumento situato nell'area Unesco del centro storico di Napoli. La scritta bianca che campeggiava sulla superficie in piperno della rinascimentale Cappella dei Pontano è misteriosamente svanita sotto i colpi di un ignoto intervento di "restauro fai da te", lo denuncia il Comitato Civico di Santa Maria di Portosalvo da anni impegnato nella salvaguardia del patrimonio artistico.
La Cappella dei Pontano era stata imbrattata nel marzo scorso da un anonimo graffitaro che, a caratteri cubitali, aveva lasciato impresso a colpi di spray bianco un fanatico messaggio d'amore (leggi news).
"Abbiamo fatto un sopralluogo in questi giorni e con grande stupore abbiamo notato che la scritta era stata rimossa" afferma Marianna Vitiello che poi precisa "è un caso grave perché secondo questo principio chiunque a Napoli è autorizzato a sporcare e ripulire senza il controllo e l'autorizzazione degli enti preposti".
Le scritte che ne deturpavano la facciata sono scomparse misteriosamente ma non è stata opera di manutentori delle istituzioni preposte ai beni culturali. Il responsabile della pulitura, non autorizzata dalla soprintendenza, è Marco Iovine, albergatore facente parte di una società, la Neapolis, che coniuga il turismo con l'attenzione ai monumenti.
"Certamente è inaudito che in una città come Napoli non ci sia adeguata attenzione ad un patrimonio culturale - spiega Iovine - infatti, in albergo, al cliente al quale il degrado comunque non sfugge, chiediamo un euro per l'arte, detraendolo simbolicamente dal conto, per dare almeno un segnale di buona volontà. Ora vorremmo ripulire la Croce di Lucca dai manifesti selvaggi, già abbiamo finanziato il 17 aprile scorso la pulizia delle fioriere a piazza San Domenico".
Mentre la soprintendenza tace su questo intervento, che sarebbe dovuto essere autorizzato, e l'albergatore annuncia nuovi interventi sui beni culturali sottoposti a vincolo per esaltare l'immagine della zone del suo hotel in vista del Maggio dei Monumenti, resta la minaccia che un intervento di restauro fai da te danneggi irreparabilmente questo ed altri monumenti.
"Rimuovere della vernice da un monumento del 1500 è una cosa seria - denuncia Marianna Vitiello - Serve competenza e qualificazione, bisogna utilizzare materiali giusti, occorre rispettare le caratteristiche dell'opera d'arte e avere le indispensabili autorizzazioni dalla Soprintendenza". "Quello che è accaduto - continua Vitiello - è pericoloso perché si dà l'illusione, com'è sempre accaduto nel mondo del restauro, che basta aver un prodotto, essere artigiani o avere un po' di manualità per intervenire sui monumenti. Allora a cosa serve frequentare le scuole di restauro? Cosa esistono a fare le ditte specializzate? Cosa esiste a fare una normativa che regola le attività di restauro?"
"Sono anni che Il Comitato Portosalvo si spende sul tema dei graffiti vandalici perché crediamo che sia necessario attivare un servizio pubblico comunale che dia impiego ai restauratori - conclude Vitiello - ma se poi è permesso a chiunque di mettere mano sui monumenti, ci chiediamo quale prospettiva d'occupazione hanno i giovani che vanno all'università per imparare le tecniche di restauro!?".
(http://www.agenziaradicale.com/index.php?option=com_content&task=view&id=10276&Itemid=40) |
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ipogeo
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1 Posts |
Posted - 01 maggio 2010 : 22:39:08
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Devi dire che, pur avendo sentito di queste voci in giro non ci credevo, nè tantomeno ho creduto ai miei occhi quando ho letto il post sul forum.... restauro fai da te? Non oso immaginare quali possano essere le fonti di tale affermazione ma, onde evitare incomprensioni, preferisco ribattere con ordine. In prima battuta ci terrei a dire che, se la memoria non mi inganna, circa 5 o 6 anni fa la piazzetta Pietrasanta, monumenti inclusi (Basilica, Cappella Pontano e Cappella del Cappuccio) erano un campo di calcetto, cinto da grate in ferro, illuminato da neon con porte di calcio disegnate sui muri delle strutture e cinte da bidoni dell'immondizia... oggi appare come un oasi nel centro storico dove anche mia figlia di tre anni può giocare scorrazzando senza preoccupazioni. Come è avvenuto tutto queto? Grazie a Raffaele e Marco Iovine, imprenditori illuminati, napoletani che si reimpossessano della città divenendo, dopo tanta retorica, cittadini attivi. Non credo sia necessario nè tantomeno utile ora "decantare" le loro gesta ma sfido chiunque a negare questa certezza, foto alla mano di come era la piazzetta prima e come lo è oggi! Secondo, Chi ha detto che la Soprintendenza non è al corrente dei lavori di restauro? Chi sostiene che non sono autorizzati? E soprattutto chi "accusa" che il personale e le tecniche utilizzate non solo per pulire le facciate esterne, ma anche e soprattutto tutta la struttura interna, non siano accreditati, autorizzati ed i lavori eseguiti non solo con sostanze certificate ed idonee ma addirittura suggeriti dagli stessi capitolati dei lavori utilizzati dalle Soprintendenze? Sinceramente e senza alimentare altre polemiche, credo che prima di sparare a zero su persone e cittadini che si impegnano nel recupero e rivalorizzazione di Napoli sia opportuno informarsi anche in un contraddittorio in cui possono essere prodotti e mostrati tutti i documenti che danno trasparenza, dignità e legalità ad un intervento di recupero che da oggi (1 maggio 2010) ha finalmete riportato i turisti (e sin troppo pochi napoletani) ad ammirare nuovamente la Cappella Pontano che solo 6 anni fa era deposito di cassette da frutta e di bare funerarie!).
Luca Cuttitta Presidente e direttore Tecnico dell'Associazione Speleo Archeologica Culturale La Macchina del Tempo nonchè parte integrante e sostenitore di Progetto Neapolis e La Fabbrica della Cultura |
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antonio
Moderator
Italy
1 Posts |
Posted - 07 maggio 2010 : 13:46:14
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Gentile presidente,
il Comitato di Portosalvo non ha nulla contro i fratelli Iovine, l'associazione Neapolis etc...in quanto artefici di questa rimozione dei graffiti che deturpavano la Cappella dei Pontano che alla fine ha fatto piacere anche a noi. Ma ha solo voluto puntualizzare dei distinguo sulla forma e sulle modalità dell'intervento che, per l'assenza delle sue caratteristiche ( dichiarazione pubblica del restauro e del suo affidamento - costi e assegnazione dei lavori - tempi e modalità etc..) non è apparso conforme alla Legge.
Detto questo la salutiamo e la ringraziamo comunque delle sue precisazioni, risultate purtoppo, non esuastive alle nostre chiare e legittime obiezioni.
antonio pariante - presidente del Comitato Civico di S. Maria di Portosalvo
Antonio Pariante |
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Marianna Vitiello
Moderator
 
Italy
154 Posts |
Posted - 05 luglio 2010 : 22:03:38
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Il Comitato Civico di Santa Maria di Portosalvo sottolinea solo il suo scetticismo sull'intervento rimarcando come non vi sia il rispetto delle procedure. Le modalità attraverso la quali si sostanzia e si concretizza l'azione su Beni Culturali è del tutto arbitraria e non tiene conto del principio di trasparenza dell'azione amministrativa nell'affidamento di questo lavori di restauro straordinari
Rimuovere della vernice da un monumento del 1500 è una cosa seria Serve competenza e qualificazione, bisogna utilizzare materiali giusti, occorre rispettare le caratteristiche dell’opera d’arte, ma sopratutto è necessario che qualsiasi cittadino possa accedere alle informazioni relative all'intervento. Quale ditta ha eseguito l'intervento? qual'è l'importo dei lavori? chi sono i responsabili dell'intervento? tutte domande che restano senza risposta.
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Marcello Mottola
Moderator
 
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191 Posts |
Posted - 07 luglio 2010 : 20:25:04
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Ma come! Restaurano? Puliscono? Vergogna!
Il benefattore del Nord aveva già due «fratelli» a Napoli. Lello e Marco Iovine, albergatori di un hotel del centro (Lello è anche ricercatore all’Istituto di studi filosofici di Napoli), non sopportavano più il degrado della città, in una zona storica tra le più importanti. E hanno deciso di intervenire di persona con una serie di iniziative. Così il 17 aprile hanno fatto pulire, pagando di tasca propria, le fioriere di piazza San Domenico e pochi giorni dopo qualcuno ha notato che le scritte dei graffitari che deturpavano la facciata della rinascimentale Cappella Pontano erano misteriosamente sparite. Sorpresa e sconcerto. Si cercano e si trovano i due Iovine, colpevoli del reato di «abuso di pulizia». Il Comitato Portosalvo, associazione da anni impegnata a difendere l’arte napoletana, si è affrettata a condannare la pulitura «fai da te».
Articolo di Edek Osser, da Il Giornale dell'Arte numero 299 giugno 2010 |
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Marcello Mottola
Moderator
 
Italy
191 Posts |
Posted - 07 luglio 2010 : 20:26:29
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Alla cortese attenzione di Edek Osser vorrei specificare alcuni punti in merito all'articolo "Ma come! Restaurano? Puliscono? Vergogna!" pubblicato su Il Giornale dell'Arte numero 299 dello scorso giugno 2010
Dopo il grave sfregio avvenuto a colpi di bombolette spray alla Cappella dei Pontano, un gravissimo episodio "tinge di giallo" questo straordinario monumento situato nell'area Unesco del centro storico di Napoli. La scritta bianca che campeggiava sulla superficie in piperno della rinascimentale Cappella dei Pontano è misteriosamente svanita sotto i colpi di un ignoto intervento di “restauro fai da te”.
Oggi la scritta non c'è più, E' STATA rimossa e resturata manco fosse un salotto privato. Infatti nessuna comunicazione ufficiale ha preceduto l'intervento di restauro, IMPEDENDO DI CONOSCERE IL NOME DELLA ditta che ha EFFETTUATO la delicata rimozione. Insomma oggi a Napoli chiunque è autorizzato a sporcare e ripulire in piena libertà e senza il rispetto delle regole.
Il Comitato Civico di Santa Maria di Portosalvo sottolinea il suo scetticismo sull'intervento rimarcando come non vi sia il minimo rispetto delle procedure. Le modalità attraverso la quali si sostanzia e si concretizza l'azione su Beni Culturali è del tutto arbitraria e non tiene conto del principio di trasparenza dell'azione amministrativa nell'affidamento di questo lavori di restauro straordinari. inoltre nessuna Sovrintendenza può autorizzare privatamente un intervento di pulitura di un monumento pubblico senza farne comunicazione pubblica come allo stesso modo nessun privato può arrogarsi l'idea di pagare il restauro di un monumento senza darne comunicazione ufficiale.
Rimuovere della vernice da un monumento del 1500 è senza dubbio una cosa seria. serve competenza e qualificazione, bisogna utilizzare materiali giusti, occorre rispettare le caratteristiche dell’opera d’arte, ma sopratutto è necessario che qualsiasi cittadino possa accedere alle informazioni relative all'intervento.
Quale ditta ha eseguito l'intervento? Qual’è l'importo dei lavori? Chi sono i responsabili dell'intervento? Sono tutte semplici domande a cui nessuno ci ha saputo dare risposta.
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Edited by - Marcello Mottola on 08 luglio 2010 14:51:38 |
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Marcello Mottola
Moderator
 
Italy
191 Posts |
Posted - 08 luglio 2010 : 15:02:06
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VICENDA PONTANO... BOTTA & RISPOSTA SU REPUBBLICA
Contro i graffiti no al restauro fai da te Repubblica — 08 maggio 2010 pagina 12 sezione: NAPOLI
LA Cappella dei Pontano è stata imbrattata nel marzo scorso da un anonimo graffitaro che, a caratteri cubitali, ha lasciato impresso a colpi di spray bianco un fanatico messaggio d'amore. La scritta bianca che campeggiava sulla superficie in piperno della rinascimentale Cappella dei Pontano è poi misteriosamente svanita sotto i colpi di un ignoto intervento di "restauro fai da te". La costante crescita di episodi di vandalismo che vedono come bersaglio palazzi storici e monumenti non autorizza nessun libero cittadino ad agire e intervenire senza rispettare la normativa italiana dettata nel Codice dei Beni culturali e del Paesaggio Dlgs 42/2004. Non va dimenticato, anzi va sottolineato, che la tutela del patrimonio culturale e artistico spetta alla Repubblica intesa come istituzione, in tutti i suoi ordinamenti, secondo quando scritto dalla Costituzione nell'articolo 9. Le scritte che deturpavano la facciata della Cappella dei Pontano sono scomparse misteriosamente, ma non è stata opera di manutentori delle istituzioni preposte ai beni culturali. Il responsabile della pulitura, non autorizzata dalla soprintendenza, è Marco Iovine, albergatore facente parte di una società, la Neapolis, che coniuga il turismo con l'attenzione ai monumenti. A nostro avviso è un caso grave perché secondo questo principio chiunque a Napoli è autorizzato a sporcare e ripulire senza il controllo e l'autorizzazione degli enti preposti. Mentre la soprintendenza tace su questo intervento, che sarebbe dovuto essere autorizzato, e l'albergatore annuncia nuovi interventi sui beni culturali sottoposti a vincolo per esaltare l'immagine della zona del suo hotel per il Maggio dei Monumenti, resta la minaccia che un intervento di restauro fai da te danneggi irreparabilmente questo e altri monumenti. Rimuovere della vernice da un monumento del 1500 è una cosa seria. Servono competenzae qualificazione, bisogna utilizzare materiali giusti, occorre rispettare le caratteristiche dell'opera d'arte e avere le indispensabili autorizzazioni dalla soprintendenza. Quello che è accaduto è pericoloso perché si dà l'illusione che basta aver un prodotto, essere artigiani o avere un po' di manualità per intervenire sui monumenti. Antonio Pariante
Monumenti, il danno dei tutori disinformati Repubblica — 18 maggio 2010 pagina 10 sezione: NAPOLI
CONTRO un antico abuso, la "literarum intemperantia", è possibile citare un florilegio di celebri affermazioni: Seneca (Lettere, CVI), Montaigne (Essais, III, 12), Lipsio (Politica, I,10), Pascal (Pensées, 365), Genovesi (Lettere familiari, I, 65). L'elenco potrebbe continuare. All'illustre e prestigiosa funzione della Biblioteca Vaticana, indicata come "latini scriptores", sarebbe utile aggiungerne un'altra, i "neapolitani scriptores", che potrebbe essere inaugurata, per imbattibili meriti acquisiti, dal signor Antonio Pariante. Egli, per farsi notare, ha inviato una lettera (pubblicata in "Repubblica" dell'8 maggio e nove giorni dopo sul "Mattino") per protestare non contro chi imbratta i monumenti pubblici con scritte che (usando un eufemismo) definiremo «idiote», ma per accusare d'infamia ed esporre al generale ludibrio chi fa cancellare a proprie spese quelle scritte, da restauratori professionisti, con ogni cura, dopo aver ottenuto i necessari pubblici permessi dalla soprintendenza: condizioni di fatto di cui sarebbe stato facilissimo accertarsi mediante una telefonata alle autorità competenti. Il comportamento del Pariante ha raggiunto davvero un record paradossale, e difficile da superare. Perciò egli potrebbe cantare, imitando Nino Taranto (che ripeteva questa frase nel ritornello della canzone 'A cassaforte ): il titolo di "neapolitanus scriptor me l'hanna dà". In alternativa potrebbe fondare il partito dei "reformatores in peius", diretto contro chiunque abbia cura della pubblica decenza e abbia a cuore ("summa infamia") il bene comune. Essendo stato pubblicato il mio nome, tanto dovevo, al fine di ripristinare la realtà dei fatti indicati, sia pur minimi, che marginalmente riguardano un altro restauro, alquanto più importante: quello della cappella fatta edificare da Gioviano Pontano, impresa che son riuscito a realizzare a mie spese, con il gentile consenso della diocesi, e in particolare dell'arcivescovo cardinal Sepe, cui è affidata la custodia del bel monumento, e sotto attenti esami, autorizzazionie controlli delle autorità. Marco Iovine
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