Marcello Mottola
Moderator
Italy
191 Posts |
Posted - 31 gennaio 2013 : 21:55:34
|
Pubblichiamo su segnalazione dell'autore "il Caso Dalisi", a firma di Eduardo Alamaro, pubblicato in "Lettere&Opinioni", pag. 11 de "Il Corriere del Mezzogiorno".
Caro direttore, sul "Corriere del Mezzogiorno" di venerdì 25 gennaio, pag. 20, in chiusura dell'articolo a firma di Stefano De Stefano (“Dalisi, quant'è radicale quel design”) leggo che: ".... l'assessore alla cultura del Comune Antonella Di Nocera ha annunciato di voler affidare al maestro Dalisi gli spazi dell'ex Istituto Froebeliano in via Stella, dove poter svolgere i propri laboratori e collocare la sua immensa documentazione relativa a mezzo secolo di attività". Nella “giornata della Memoria” la domanda che s’impone è la seguente: perché il prof. Dalisi dovrebbe depositare la sua memoria sulla Stella di Napoli e un altro meritevole cittadino non dovrebbe? Tanti artigiani, storici, cineasti, architetti, artisti, canzonettisti, teatranti, pizzaioli, presepianti, mestieranti ..., tanta comune e comunale gente, son certo, vorrebbe depositare la faticata propria documentazione per Napoli, in Napoli. Donarla a Napoli. Ognuno ha la sua privata casciaforte, cu “tutt’e lettere ca mi ha scritto Rusina e Rosetta mia …” da tramandare a futura memoria e godimento collettivo. E poi, volgare risvolto pecuniario delle casse comunali: in questi tempi di stretta finanziaria, quando l'amministrazione De Magistris è costretta a non guardare in faccia nessuno, chi pagherebbe questo culturale “affidamento” dei pubblici locali alla Stella? Una domanda infatti s'impone, a mo' d'esempio: perché l'eroico Rino De Martino deve pagare l'affitto dei locali concessi dal Comune alla “Libreria internazionale Treves” sotto il porticato del Plebiscito e il prof. Dalisi con la sua "Università Volante" non dovrebbe? Quali sono i criteri d’assegnazione e le scale di valutazione dell’amministrazione? Perché, infine, dato che siamo di fronte ad un artista-architetto designer di fama e taglia internazionale, non sarà certo difficile trovare sponsor internazionali che vogliano puntare sulla sua prestigiosa firma, a maggior gloria di Napoli. Anzi, son certo che ci sarà la corsa alla sponsorizzazione di questa gioiosa iniziativa comunale per Dalisi: tante prestigiose ditte e marchi privati avrebbero tutto il vantaggio ad allargare i cordoni della borsa per la “grande missione legata all’invenzione etica dell’oggetto in relazione con Napoli”. O no? |
|