Marcello Mottola
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Posted - 03 luglio 2012 : 23:03:45
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Marmi e affreschi del '600 stanno cadendo a pezzi nella storica chiesa di via Toledo
NAPOLI - «Lasciare la basilica dello Spirito Santo all'incuria e all'abbandono è un grave errore e un delitto, vista l'importanza delle opere custodite al suo interno. Eppure, con grande rammarico, dobbiamo constatare la scarsa attenzione delle istituzioni cittadine nei confronti di questo importante monumento». Non usa mezzi termini Rosario Ferrara, presidente del centro commerciale Toledo - Spirito Santo, nel denunciare l'assenza di un reale piano di rilancio per la basilica di via Toledo (piazza Sette Settembre) ormai chiusa da anni, mentre al suo interno opere d'arte di grande valore, ma anche stucchi e marmi, continuano a cadere a pezzi. E proprio per cercare di dare avvio ad un reale programma di valorizzazione lo stesso Ferrara, con il patrocinio di Confcommercio Napoli e della II Municipalità, ha organizzato giovedì scorso una visita guidata e un concerto polifonico del Coro Levis Cantus.
PROLUNGATA CHIUSURA - «La basilica - prosegue Ferrara - può fare da volano per le attività economiche del territorio. Purtroppo a causa della prolungata chiusura, non fu inserita nel piano di recupero Unesco. Il nostro obiettivo è quello di riportare l'attenzione su questo patrimonio culturale napoletano». Un fine per il quale si stanno adoperando molti volontari e commercianti, intenzionati a far comprendere alla popolazione e alle istituzioni la necessità di interventi con un'azione di rilancio. Ecco perché, durante l'appuntamento di giovedì scorso, oltre a guidare i cittadini tra le diverse opere d'arte, sono stati messi in evidenza i punti critici legati all'incuria. Infiltrazioni d'acqua stanno infatti danneggiando i gessi delle cappelle laterali, della navata centrale ma anche le preziose tele e i dipinti. Tra quelli che si trovano nella basilica, basti pensare che alcuni risalgono al tardo Cinquecento. A Fabrizio Santafede, (maestro del filone di naturalismo controriformato), si devono «La Pentecoste» documentata nel 1609, la «Madonna con il Bambino», i «Santi Carlo Borromeo» e «Girolamo» del 1607, conservate nei pressi del transetto sinistro che era una parte dell'antica chiesa. Lo stesso pittore aveva dipinto una tela con la «Madonna del Soccorso» (1607) per Fabio Riccardo e gli si attribuiva una tavola con il Battesimo di Cristo, ora ritenuta del fiammingo Pietro Torres (Leone de Castris), che si trova affianco all'«Annunciazione» di Giovan Vincenzo Forli, documentata nel 1602.
A CACCIA DI FONDI - Mentre la grande pala della Madonna in gloria con i Santi Francesco d'Assisi e di Paola dipinta nel 1598 da Gerolamo Imparato (quinta cappella destra) conclude infine il panorama del patrimonio artistico della tarda maniera presente nella basilica. Oggi, tra le varie iniziative messe in campo dai volontari, particolarmente interessante la mostra pittorica e scultorea Pahos & Skotos. «Quello che più dispiace - spiega Pino De Stasio, consigliere della II Municipalità - è rilevare l'assoluta mancanza di esponenti della giunta comunale in occasione del concerto. La basilica meriterebbe ben altra attenzione, e anche per questo con il presidente Chirico abbiamo intenzione di rivolgere un invito all'assessore De Falco, affinché possa interessarsi alla questione». E per tenere alta l'attenzione, il centro commerciale Toledo - Spirito Santo ha già previsto tutta un serie di manifestazioni che prenderanno il via da settembre. La speranza, naturalmente, è quella di poter trovare presto i fondi per salvare questo importante pezzo di storia partenopea.
Raffaele Nespoli 02 luglio 2012 Corriere Del Mezzogiorno > Napoli > Cronaca © RIPRODUZIONE RISERVATA |
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